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A.Mo.do sulla Gazzetta di Modena

Sulla Gazzetta di Modena e su Vivo un approfondimento sul servizio A.Mo.Do e su "Mi devi credere!" - il libro curato dalla nostra collega Sara Manzoli.

 

A.MO.DO. è il nuovo servizio promosso dal Comune di Modena per l’assistenza a domicilio dei cittadini che si trovano in condizione di non autosufficienza permanente o temporanea. Consente di individuare e assumere in tempi brevi e in maniera trasparente l’assistente familiare più adatta al contesto e alla persona che deve essere assistita, offrendo sostegno all’assistente familiare e un contributo economico alle famiglie.

La cooperativa sociale Aliante gestisce per conto del Consorzio di Solidarietà Sociale questo appalto dal settembre 2017. In poco tempo è diventato un importante punto di riferimento per le famiglie modenesi che necessitano di questa figura lavorativa nelle loro case. Aliante è divenuta un riferimento anche per le assistenti familiari sul territorio che scelgono di lavorare per questo servizio, perché si sentono molto più tutelate, sia dal punto di vista contrattuale – sono assunte in regola dal primo giorno di lavoro, in contrasto con le esperienze di lavoro nero che caratterizzano il settore – che da quello psicologico, avendo a disposizione un équipe operativa con cui confrontarsi rispetto alle difficoltà che potrebbero incontrare sul posto di lavoro.

Partendo dal continuo confronto con le assistenti familiari, soprattutto quelle che lavorano in convivenza, sono stati attivati gruppi di supporto e supervisione dedicata una volta al mese con un’operatrice del servizio, nella sede della cooperativa. Da questi momenti intensi è nata una ricerca basata sulla metodologia della ”Socioanalisi Narrativa”,  che è poi sfociata nella pubblicazione del saggio  “Mi devi credere!” - edizioni Sensibili alle foglie, Roma, 2020. Questo progetto ha creato un’informazione più organica e plurale rispetto a questo ancor troppo poco citato universo lavorativo, e, parallelamente, è diventato un importante punto di riferimento per le lavoratrici, che hanno così concretizzato il loro bisogno di raccontarsi e narrare.  Nel tempo si è anche provato a proporre la costituzione di un’Associazione e ricercare un’autonomia di ritrovo e confronto diretto delle signore sul territorio, negli spazi della “Officina Progetto Windsor”. Questa attività purtroppo è sospesa a causa della pandemia, ma resta uno importante di spazio di sviluppo futuro.

Dalla responsabilità sociale della cooperativa, agli stakeholder, al territorio: le ricadute del Cantiere di Socioanalisi non sono ancora state “misurate”, ma come ipotesi di lavoro che verifichiamo empiricamente ogni giorno, un lavoratore - spesso straniero - che trova uno spazio per “essere” nella nostra società potrà certamente avere maggiori strumenti per integrarsi ed essere sereno rispetto a chi è solo e senza voce. Osserviamo inoltre una crescita di fiducia, una sorta di fidelizzazione nel servizio da parte delle Assistenti, le quali preferiscono affidarsi ad A.mo.do. anziché ad altre agenzie o in forma privata. Questo genera un circolo virtuoso, perché permette alle operatrici della Cooperativa di avere sempre più personale già conosciuto, con un miglioramento  della qualità degli abbinamenti tra assistenti e famiglie richiedenti.

In questo momento complesso per tutta la popolazione, riteniamo ancora più importante offrire sostegno alle famiglie e alle “badanti”. Il servizio A.mo.do. non ha mai cessato di funzionare, neanche durante il Lockdown della scorsa primavera. Il gruppo di lavoro si è prontamente reinventato un modo per essere di supporto a distanza alle famiglie e alle assistenti familiari. Per maggiori informazioni: [email protected] - https://www.aliantecoopsociale.it/settori-e-servizi/amodo-servizio-di-assistenza-domiciliare/

 

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