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Nasce AMODO - servizio di assistenza domiciliare
5/9/17 ore 11

Il 5 settembre è stato inaugurato AMODO il nuovo servizio per la non autosufficienza del Comune di Modena.  

Il progetto è gestito dal Consorzio di Solidarietà Sociale che ha nominato Aliante come cooperativa affidataria, prevede un'azione di intermediazione nella fase di ricerca, selezione e gestione dell'assistente famigliare nell'ottica di favorire la regolarizzazione delle assistenti e la qualità del lavoro, anche attraverso specifici percorsi formativi.

 

PARLANO DI NOI....

Estratto dell'articolo del sito della regione Emilia Romagna

Assistente domiciliare cercasi, Comune risponde. Succede a Modena, dove il 5 settembre 2017 è stato inaugurato (in via Viterbo 74 presso il Polo Sociale 3) il servizio “AMoDo” (assistenza Modena a Domicilio), grazie alla spinta propulsiva dall'Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Modena guidato da Giuliana Urbelli. Uno sportello nato in via sperimentale per offrire un aiuto concreto alle persone che si trovano anche temporaneamente, ad esempio a seguito di una dimissione ospedaliera, in condizioni di non autosufficienza e hanno bisogno in tempi brevi di assistenza. 

Il servizio, promosso dal Comune con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e realizzato attraverso un ente gestore, è aperto a tutti i cittadini residenti, che vengono accompagnati nella ricerca, selezione e gestione contrattuale dell’assistente familiare. Non solo, perché offre anche un aiuto economico alle famiglie per sostenere questa spesa (prima mensilità lorda, purché in assenza di altri contributi erogati dal o tramite il Comune nell’anno in corso), e affianca gli assistenti lungo il percorso professionale, garantendone la formazione, la qualità e la regolarità del lavoro prestato.

“Si tratta di un’esperienza realmente innovativa, capace di offrire una risposta concreta a molteplici bisogni- ha affermato al taglio del nastro la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. É importante favorire la permanenza delle persone autosufficienti nel proprio ambiente di vita e sgravare il più possibile il carico dei familiari, non solo dal punto di vista economico. Quello della non autosufficienza è un tema che alla Regione sta particolarmente a cuore. E oggi possiamo dire che, a distanza di dieci anni dal suo avvio, il Fondo regionale costituisce un caso di eccellenza in Italia per mole di risorse impiegate, rete di servizi messi in campo, professionalità coinvolte ed esperienze acquisite. Dal 2007 in Emilia-Romagna per la non autosufficienza sono stati assegnati oltre 4 miliardi di euro, di cui più di un miliardo di risorse regionali dagli assessorati a Sanità e Welfare. Per noi- ha concluso la vicepresidente- è fondamentale non lasciare sole le persone in condizioni di fragilità e chi le assiste”.

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